lunedì 15 dicembre 2008

Il genio della porta accanto:Massimo Mapelli

Ecco l'intervista al mio Ingegnere strutturista preferito (e non solo perchè è mio cognato):

NOME: MASSIMO MAPELLI
ETA’: 35LAVORO: INGEGNERE CIVILE – SPEA INGEGNERIA EUROPEA SPA (GRUPPO AUTOSTRADE)
1) Perché hai deciso di diventare Ingegnere?
Perché a 18 anni ho conosciuto un ingegnere aeronautico e sono rimasto affascinato da alcuni aspetti dalla sua professione: progettare e realizzare applicazioni in campo tecnico dovendo risolvere problemi anche complessi attraverso le proprie conoscenze scientifiche, anche attraverso una buona dose di ingegno, di inventiva e, perché no, di fantasia. Io poi ero interessato al campo delle costruzioni civili e delle infrastrutture, con particolare riguardo ai ponti e alle grandi strutture.

2) Se pensi alla figura dell’ingegnere, come la definiresti?
Diversamente da quello che molti pensano, l’ingegnere non è una sorta di uomo-calcolatrice. Piuttosto egli è un “risolutore” chiamato a trovare risposte fattibili - anche dal punto di vista economico e temporale - ai problemi che si pongono nel suo ambito operativo, quello scientifico e tecnologico, oggi fortemente specializzato. Per fare questo l’ingegnere deve essere in grado di servirsi di strumenti comuni anche ad altri soggetti che operano nel campo scientifico, quali la matematica e la fisica, ma senza attenersi allo stretto rigore scientifico proprio dei matematici e dei fisici. Infatti, egli è costretto ad operare numerose approssimazioni e semplificazioni nella costruzione dei modelli matematici con i quali opera una schematizzazione dei fenomeni fisici che governano il problema, dovendo essere in grado di distinguere i parametri essenziali, dai quali non si può prescindere, rispetto ai termini secondari e quindi trascurabili. In tal senso l’ingegnere può essere definito come un abile “approssimatore”.

3) Di cosa ti occupi di preciso?
In questo momento sono coinvolto nei progetti di ampliamento a tre e quattro corsie di molte autostrade della rete italiana. Faccio parte di un ufficio che si occupa di geotecnica, anche se sono uno strutturista, e quindi collaboro alla progettazione di opere quali muri di sostegno, paratie tirantate, fondazioni di ponti e di viadotti, gallerie, ecc.


4) Nel tuo campo di studi, quanto è importante la geometria?
La geometria è molto importante perché è uno strumento indispensabile per descrivere e progettare le opere di cui si occupa l’ingegnere civile.

5) Quale tipo di geometria ti è più utile, quella solida, quella piana o entrambe?
Nel mio caso sicuramente la geometria piana, meno la geometria solida.

6) Per quali tipi di lavori (ad esempio tavole, rilevazioni, ecc.) usi la geometria?
Non solo per la redazione di tavole grafiche, anche per lo svolgimento dei calcoli strutturali e quindi nella stesura delle relazioni di calcolo che fanno parte dei progetti di cui mi occupo.

7) Che rapporto hai avuto con la geometria alle scuole elementari?
Onestamente non me lo ricordo…

8) Che rapporto hai avuto con la geometria alle scuole medie e superiori?
Alle medie non avevo un buon rapporto con la professoressa di matematica e quindi non avevo in amore né la matematica, né la geometria. Riuscivo molto bene nei temi di Italiano, e anche per questo andai a frequentare il Liceo Classico, dove incontrai un’ottima insegnante di matematica, grazie alla quale mi riappassionai alle materie scientifiche. Tra la matematica e la geometria, preferivo quest’ultima perché mi era più evidente il problema da risolvere. La matematica mi risultava in un certo senso più astratta… Successivamente ho riconosciuto una grande valenza a quei problemi di geometria, per il metodo risolutivo che richiedevano: leggere bene il quesito, innanzitutto, esaminando i dati a disposizione, e affrontare la risoluzione dal punto di vista logico; una volta capita la soluzione bisognava solo fare i conti, ma il problema era già risolto!

9) Il tuo rapporto con la geometria è cambiato dal passato ad oggi? Se sì in positivo o in negativo?
Credo di avere risposto a questo già con la domanda precedente.


10) Dal punto di vista professionale, cosa ti aspetti dal futuro? Quali sono le tue maggiori aspirazioni?
Mi aspetto di continuare così e di incrementare il mio livello di responsabilità all’interno del complesso iter procedurale che accompagna la progettazione e la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali tipiche dell’ingegneria civile.

GRAZIE MILLE PER LA TUA DISPONIBILITA’ !!!

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